Dove sarà la prossima bolla? Sui bond, probabilmente

Gli ultimi anni sono stati quelli delle bolle
speculative, che si sono susseguite una dopo
l’altra.

Solo per restare all’ultimo decennio, abbiamo
avuto prima la bolla internet, poi è iniziata
quella immobiliare che è arrivata fino ai giorni
nostri e ha praticamente dato il via alla crisi
attuale, quindi fino a poco tempo fa parlavamo
di bolla delle materie prime.

In un mondo in cui la gestione monetaria è
a discrezione di un monopolio (le diverse
banche centrali), è ovvio che le continue
espansioni monetarie e le connesse espansioni
creditizie messe in atto per contrastare lo sgonfiamento
di una bubble, finisce per generarne un’altra.

Ora, dopo la forte ritirata dell’azionario, dell’immobiliare
e il crollo delle commodity, dove troviamo la nuova
bolla?

A mio avviso, la nuova bolla che è in pieno
svolgimento, è quella dei titoli di stato.

Sebbene i tassi fossero già bassi negli anni
e nei mesi scorsi, la vera partenza di questa
bolla risale a mio avviso ai mesi di settembre
e soprattutto ottobre, quando il sistema finanziario
sembrava sull’orlo del collasso. In quel momento,
gli investitori sono scappati praticamente da tutto.
E non parliamo solo di azioni, materie prime o
investimenti rischiosi. Persino i corporate bond
delle società più sicure furono praticamente
scaricati e persino i conti corrente bancari
sembravano rischiosi. In quel momento, l’unico
investimento verso cui si muovevano i capitali
erano i bond di stato. E vista la situazione di allora,
non si puo’ dare torto agli investitori.

Nel frattempo, comunque, alcuni provvedimenti
sono stati presi e la situazione, almeno per il
momento, sembra meno incerta, sebbene siamo
ancora lontani da una situazione chiara e precisa.
Tuttavia, i prezzi dei bond non hanno accennato
a sgonfiarsi, anzi il trend è più che mai rialzista.

Il punto è che i governi si sono impegnati
per interventi, spese e sostegni di dimensioni
enormi, mai visti nel passato. Questo peggiorerà
i deficit di bilancio e il livello di debito pubblico.
Tutto questo dovrebbe portare gli investitori
a chiedere un livello di remunerazione maggiore,
ma questo non sta avvenendo. Sinceramente,
in tutto ciò ritrovo i tipici segni di una
bolla speculativa, che prima o poi scoppierà.

Attenzione ad uscire troppo presto!

Per chi ha bond di stato e vuole capitalizzare
gli alti prezzi, attenzione a non uscire troppo
presto. Le bolle durano spesso più di quanto
si pensi e possono arrivare a livelli maggiori
di quanto comunemente sia ragionevole
attendersi.

Proprio il fatto che nei prossimi mesi
i governi dovranno emettere enormi
quantità di debito pubblico, rende
favorevole, per loro, mantenere i prezzi
alti, così che tali titoli potranno essere
collocati con rendimenti estremamente
bassi.

In questo momento il trend dei titoli di
stato è estremamente rialzista e come sempre
non è il caso di andare contro il trend.

Ma questi prezzi alti non dureranno in eterno,
quindi occorre stare pronti a capitalizzare
i profitti realizzati.

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