Conviene investire in Asia nel 2023? Analisi ed opinioni
Dopo un inizio di anno spumeggiante con i mercati azionari, il mese di febbraio si è caratterizzato per un ribasso generalizzato dell’equity.
Questo ultimo mese di contrattazioni ci ha portato nuovamente con i piedi a terra facendo tornare di moda la necessità di fare delle analisi più attente per cercare di cogliere i mercati con maggiori potenzialità.
Quali potrebbero essere le aree geografiche con maggior successo in questo 2023? Investire in Asia nel 2023 potrebbe essere conveniente?
I due fattori che spingono ad investire in Asia
Diversi analisti ritengono che nel 2023 potrebbe essere conveniente investire in Asia anche se non mancano opinioni contrastanti.
A favore di una ripresa dell’Asia vi sono diverse banche d’affari, tra queste spicca la nota Morgan Stanley la quale ritiene che vi siano diversi fattori che potrebbero favorire la ripresa del continente.
Tra le principali spiccano:
- l’abbandono della politica zero Covid da parte della Cina
- il forte ribasso delle azioni cinese nell’ultimo anno che rende le valutazioni particolarmente convenienti
Questi due aspetti potrebbero essere, quindi, le due componenti principali della miscela che innescherà la ripresa economica dei paesi asiatici.
Il ritorno alla libera circolazione dei cittadini dovrebbe favorire la domanda interna e quindi la ripresa dei consumi, una delle voci rientranti nel PIL.
Il ribasso dei titoli azionari, oltre il 40% dai massimi del 2021, dovrebbero rendere i rendimenti da dividendo più interessanti e “garantire” maggiori margini da capital gain.
Non dimentichiamo le problematiche dell’Asia…
Prima di correre ad investire in Asia è necessario che tu abbia un quadro più completo della situazione. E’ fondamentale, quindi, che i due fattori, che diversi analisti ritengono vincenti per l’Asia, siano corredati da alcune importanti considerazioni.
Il trend demografico cinese in calo
Se è vero che il 2023 potrebbe essere l’anno vincente per investire in Asia è bene ricordare che la Cina sta vivendo una fase di declino demografico. Un evento unico nella storia della popolazione cinese che si è sempre caratterizzata per un’eccessiva espansione demografica. Questo evento epocale richiama ad importanti riflessioni sulla strategia di crescita economica del paese.
Se nei prossimi anni il trend della popolazione cinese sarà negativo è evidente che la crescita del paese non dovrà più dipendere dall’andamento demografico.
Sarà necessaria una riconversione in cui la crescita economica dovrà dipendere maggiormente dall’incremento della produttività che è guidata dalle politiche del governo.
Mercati azionari cinesi ancora in ribasso
Anche sull’altro fattore, ovvero sui ribassi consistenti che hanno caratterizzato i paesi asiatici nell’ultimo anno, vi sono diverse riflessioni da porre:
- Gli aumenti dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali sia occidentali che orientali
- l’andamento dei mercati azionari
In merito al primo aspetto possiamo notare come il possibile aumento dei tassi da parte delle banche centrali occidentali, in particolare la FED, abbiamo compromesso l’andamento dei mercati azionari asiatici che fino a qualche settimana fa avevano iniziato a registrare significativi rialzi.
La possibilità che la politica aggressiva delle FED sui tassi d’interesse si acquietasse, considerati anche i bassi prezzi dei titoli azionari asiatici, aveva dato vita ad un accentuato turnover dei portafogli facendo affluire maggiori capitali ai paesi asiatici a discapito di quelli occidentali nella speranza di rincorrere rendimenti più interessanti.
La possibilità che, invece, considerata l’ancora persistente inflazione, anche se con un ritmo di crescita meno incalzante rispetto al passato, la FED continui con politiche di rialzo dei tassi ancora molto aggressive ha frenato gli entusiasmi di chi andava alla ricerca di rendimenti maggiori accettando rischi più alti.
Inoltre, in generale è bene sapere che un mercato azionario anche se considerato conveniente non è detto che recuperi nel breve periodo.
La convenienza è sempre relativa e va anche paragonata al rischio percepito dall’investitore. Non a caso l’esperienza dei mercati azionari delle ultime settimane testimonia come le scelte di investire in un paese siano influenzate anche da ciò che accade negli altri. Soprattutto quando si parla di mercati emergenti.
Investire in Asia nel 2023: conclusioni
Seppur vi possano essere dei fattori di rilancio dell’economia asiatica, come hai potuto vedere, prima di buttarti a capofitto sulla Cina, è necessaria un’analisi molto più complessa che richiede una visione d’insieme.
Poiché i fattori in gioco sono tanti e interagiscono tra loro in modo più o meno diretto considerarli tutti è pressoché impossibile.
Le analisi, anche quando condotte da note banche d’affari, devono essere sempre prese con “le pinze”. Di fatto tendono a fornire delle indicazioni di massa e mai verità assolute.
Per questo è fondamentale avere una buona impostazione del proprio portafoglio. Ricordati, è sempre il portafoglio del suo complesso che fa la differenza. Mai la singola posizione.
Quindi, se vuoi investire in Asia nel 2023 fallo pure. E’ una tua facoltà! Dovrebbe essere, invece, un dovere avere le conoscenze fondamentali per gestire adeguatamente i tuoi risparmi.
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Buon investimento!