Etf e valute: conosci la differenza tra valuta di denominazione e negoziazione?

valuta-di-denominazioneL’etf ormai è diventato uno strumento finanziario conosciuto da tutti. Anche chi non è espertissimo di finanza ha sentito parlare di etf.

L’etf è lo strumento più amato e gradito dai piccoli risparmiatori. Grazie a questo semplice strumento anche i piccoli investitori come noi hanno la possibilità di diversificare correttamente somme contenute.

Prima dell’avvento degli etf infatti per poter diversificare in maniera corretta il portafoglio avevi due possibilità:

  • o disponevi  di diverse centinaia di migliaia di euro da investire
  • o investivi  attraverso la tua banca in fondi comuni!

Nonostante investire in etf sia un’operazione molto comune a tanti risparmiatori, molti continuano ad ignorane alcune caratteristiche e le informazioni parziali spesso causano molto confusione.

Quando decidi di investire in etf obbligazionari o azionari di altri paesi fuori dalla zona euro ti esponi al rischio cambio.

Quando fai scelte d’investimento di questo genere è fondamentale conoscere ed aver chiara la differenza tra valuta di denominazione e di negoziazione. 

Tu conosci questa differenza?

Vuoi scommettere che se continui a leggere questo articolo alla fine ti sarà tutto più chiaro anche se pensi di conoscere perfettamente la differenza tra valuta di  denominazione e negoziazione?

Prima di addentrarci nel merito della questione è necessario che ti sia chiaro il meccanismo di funzionamento del cambio.

A molti investitori non è affatto chiaro quando le fluttuazioni del cambio li avvantaggia e quando invece creano “danni” al proprio investimento!

Etf e rischio valutario: ecco come agisce il tasso di cambio sull’investimento in valuta estera.

Se fossi un nostro abbonato al servizio  trend & strategie tra i vari strumenti avresti nel tuo portafoglio l’etf DB Russell 2000 Trn IE00BJZ2DD79 che replica l’andamento dell’indice delle small cap americane.

Cosa succede al tuo investimento se il cambio euro/usd passa da 1,19 a 1,25?

In questo esempio l’euro si sta rafforzando contro il dollaro e questo evento va a tuo sfavore. Vediamo perchè!

Tu che hai investito in un etf in dollari in presenza di un rafforzamento del cambio euro/usd, quando andrai a rivendere l’etf riceverai meno euro per unità di dollaro convertita rispetto al momento in cui hai acquisto l’etf.

Cosa succede al tuo investimento se il cambio euro/usd passa da 1,19 a 1,15?

Al contrario se il cambio euro/usd si indebolisce vuol dire che quando venderai l’etf in dollari riceverai più euro per dollaro convertito rispetto a quando hai speso in fase d’acquisto dell’etf.

Per capire come impatta l’andamento del cambio sul tuo investimento devi tener bene a mente come è espresso il rapporto.
Ovvero devi avere ben chiaro quale valuta è presente a numeratore (sopra) e quale a denominatore (sotto).

Ad esempio un americano che decide di investire in etf europei dato che il cambio è espresso “euro su dollaro” dovrà ragionare in maniera esattamente opposta.

Un rafforzamento del cambio favorirà i suoi rendimenti al contrario un indebolimento sarà per lui sfavorevole (perché quando il cambio euro/usd scende vuol dire che il dollaro si rafforza)

Cos’è la valuta di denominazione?

Eccoci arrivata alla domanda di partenze!

Iniziamo dal concetto di valuta di denominazione.

Con tale termine si intende la valuta di emissione delle attività finanziarie componenti l’indice e quindi l’etf che mira a replicarlo. E’ questa la valuta che devi guardare per capire se ti esponi al rischio cambio.

La valuta di negoziazione indica invece semplicemente la valuta al quale l’etf viene scambiato sul mercato.

Tutti gli etf quotati a borsaitaliana hanno come valuta di negoziazione l’euro indipendentemente dalla valuta di denominazione.

L’etf DB Russell 2000 Trn IE00BJZ2DD79 di cui parlavamo prima se vai sul sito di borsa italiana tra le “info strumento”  trovi scritto valuta di denominazione USD.

Dato che la nostra valuta di riferimento è l’euro tu che sottoscrivi questo strumento ti esponi al rischio cambio euro/usd.
Chiaramente se la valuta di denominazione e negoziazione coincidono allora non vi è nessun rischio cambio!

Semplice no?! 😉

…In realtà le cose non sono così lineari come sembrano. A volte le valuta da considerare sono tre e non due!
Continua a leggere e tra 2 minuti ti sarà finalmente tutto  chiaro!

Valuta base, valuta di denominazione e valuta di negoziazione: facciamo chiarezza!

Con alcuni etf hai a che fare non con due bensì tre valute!

Non ti allarmare però! Adesso vedrai in realtà che il rischio cambio non aumenta. Ma chiarire questa terminologia è fondamentale per evitare di andare in confusione ed avere ben chiara la valuta verso la quale si è esposti!

A volte la società emittente il fondo decide di quotarlo in una valuta diversa dalla valuta di denominazione delle attività finanziarie componenti l’etf.

In questo caso si parla di valuta del fondo o valuta base.

Se la valuta base è diversa da quella di denominazione non è per un capriccio del gestore dell’etf ma per questioni pratiche. E’ indispensabile quando la valuta di denominazione delle attività sottostanti l’etf è più di una.

Consideriamo ad esempio l’etf Ishares Jp Mor Em Loc Gov Bond Ucits Etf.
Si tratta di un etf obbligazionario paesi emergenti in cui le obbligazioni sono emesse nelle singole valute locali.

L’emittente non potendo quotare l’etf nelle tante valute locali ha scelto come valuta base il dollaro.

Cosa succede adesso..?

Valuta di denominazione: attento al significato!

Visto che la valuta di denominazione dell’etf prima menzionato è il dollaro che è differente dalle valute di emissione dei sottostanti è lecito chiedersi verso quale valuta ti esponi.

  • ti esponi al cambio euro/dollaro?
  • ti esponi contemporaneamente al cambio euro/dollaro e alle singole valute locali?

Risposta: L’esposizione resta sempre e comunque solo verso le valute locali e non anche o solo verso il dollaro!

Il che ha anche una spiegazione matematica:

valuta di denominazione

Supponiamo che l’etf obbligazionario replichi l’andamento di obbligazioni giapponesi emessi in yen e che l’emittente l’etf scelga come valuta del fondo il dollaro. In questo caso poiché la valuta di negoziazione è l’euro sono coinvolte tre valute. Tuttavia l’esposizione è sempre e solo verso lo yen!

Quando abbiamo a che fare con tre valute il termine “valuta di denominazione” viene utilizzato impropriamente perchè con tale termine si dovrebbe indicare le valute di emissioni degli strumenti sottostanti  l’etf e quindi le “valute locali” e non il dollaro che invece è la sola valuta di base o quotazione dell’etf.

Come hai ben capito questa puntualizzazione non è di carattere didattico ma è fondamentale per aver chiaro la valuta verso la quale si è esposti.

Se vai borsa italiana ed accedi alla pagina dell’etf prima menzionato trovi scritto che la valuta di denominazione è il dollaro e questo potrebbe farti ipotizzare che hai un’esposizione verso questo cambio. Nulla di più sbagliato! L’esposizione resta verso le valute locali! Di cui però ne trovi indicazione solo nel foglio illustrativo e alcune volte in maniera un pò “criptata” nel titolo dell’etf!

Conclusioni

Effettivamente la questione non è proprio così semplice per questo ti propongo un riassunto di quanto detto:

  • La “valuta di denominazione” indica la valuta di emissione delle attività sottostanti l’etf è rappresenta l’unica valuta verso il quale ci si espone al rischio cambio.
  • la “valuta base” o “valuta del fondo” è la valuta al quale viene quotato l’etf.  Questa valuta spesso coincide con la valuta di denominazione. Proprio per questo sovente si utilizza impropriamente tale termine per indicare la valuta del fondo. Questo utilizzo improprio di termini crea confusione nell’individuare la valuta di riferimento per determinare il rischio cambio quando le valute coinvolte sono tre. Per questo è fondamentale leggere il prospetto informativo dell’etf è capire qual è la valuta di emissione delle attività sottostanti
  • la “valuta di negoziazione” è la valuta al quale viene scambiato l’etf sul mercato. Salvo eccezioni è la valuta del paese in cui viene quotato l’etf.

Adesso hai veramente tutte le carte in regola per individuare senza dubbi la valuta estera cui ti esponi al rischio cambio!

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Buon investimento!

14 pensieri riguardo “Etf e valute: conosci la differenza tra valuta di denominazione e negoziazione?

  • 27 novembre 2017 in 14:11
    Permalink

    Articolo molto chiaro, grazie.

  • 27 novembre 2017 in 23:11
    Permalink

    Ciao Gianna,
    grazie per il tuo feedback! CI fa piacere che l’argomento sia “digeribile”.
    continua a seguirci! 😉
    Roberto

  • 28 novembre 2017 in 09:38
    Permalink

    Lo stesso discorso può farsi per un etf azionario globale? Se investo in questo tipo di etf mi espongo anche alle valute dei diversi paesi in cui l’etf investe (es. usa, giappone, europa non euro ecc.)?

  • 28 novembre 2017 in 11:08
    Permalink

    Ciao Luca,
    Esatto!
    Gli etf globali sono il tipico esempio di “etf a 3 valute”.
    Le attività finanziarie sottostanti sono emesse nelle rispettive valute locali ed il fondo di solito è quotato in dollari e sui mercati europei sono negoziati in Euro.
    Stando alla logica enunciata nell’articolo l’esposizione è quindi verso un mix di valute estere!
    Seguici sempre, mi raccomando!
    Roberto

  • 5 novembre 2018 in 12:20
    Permalink

    ma esempio tra un etf hedge sul nasdaq e uno non hedge sempre sul nasdaq quale consigliate?. i cross valutari nel lungo periodo salgono e scendono (tra poggi e buche si fa pari si dice….) forse mi conviene il Nasdaq non edge nel lungo periodo è uguale più o meno. In più si risparmia sui costi di gestione che per il hedge sono più alti che ne pensate????

  • 23 dicembre 2018 in 17:14
    Permalink

    @Maurizio,
    scusaci ma il tuo commento c’era sfuggito!
    Se un portafoglio è ben diversificato anche in termini valutari è preferibile investire in un etf a “cambio aperto”, quindi senza copertura.
    Come dici quelli hedged costano qualcosina in più, ma la differenza in questo caso a nostro avviso la fa una corretta impostazione del portafoglio e dall’orizzonte temporale dell’investimento.
    Come hai accennato nel lungo periodo il tasso di cambio potrebbe anche avere un impatto limitato.
    Buon investimento e continua a seguirci!

  • 6 maggio 2019 in 08:36
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    L’articolo rende l’argomento facilmente comprensibile ma, sono neofita, mi manca l’ultimo tassello: la quotazione pubblicata di un Etf è espressa in valuta di denominazione (che necessita di una conversione) o in valuta di negoziazione?

  • 6 maggio 2019 in 19:49
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    Sempre Valuta di Negoziazione

  • 27 aprile 2020 in 09:46
    Permalink

    Buongiorno,

    ho letto l’articolo, ma essendo un neofita faccio difficoltà a comprendere nel dettaglio il tema proposto.

    Acquistando l’ETF Xtrackers MSCI Europe Small Cap Index UCITS ETF 1C che investe in Small Cap europee, che ha però valuta base l’USD e sul sito di borsa italiana la valuta di denominazione è USD, sarei esposto al rischio cambio?

    Grazie

  • 27 aprile 2020 in 15:25
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    L’ETF in questione investe in small cap europee, quindi non ha rischio cambio. E’ indicato USD perché chi elabora l’indice sottostante probabilmente lo fa in USD, ma sono azioni europee, quindi niente rischio cambio.

  • 20 ottobre 2020 in 19:51
    Permalink

    Premetto che sono un neofita.
    Se volessi investire in un ETF Vanguard che replica lo S&P 500, e compro sulla borsa italiana, devo pagare il cambio da euro a dollaro?

  • 23 ottobre 2020 in 19:55
    Permalink

    Se compra su Borsa Italiana gli ETF sono tutti in euro.

  • 31 dicembre 2020 in 11:29
    Permalink

    Salve! Su Trading 212 ho da poco preso questo prodotto: Ishares Core Msci World Ucits Etf Acc (IE00B4L5Y983). La valuta di denominazione che leggo su Borsa Italiana è in dollari ma il mio prodotto, come vedo dal broker, è in Euro. In questo caso sono soggetto al cambio? Se ho capito bene direi di no. Giusto?

  • 31 dicembre 2020 in 12:36
    Permalink

    Il rischio cambio non è sul prodotto in se, ma sul sottostante. Lei vedrà il suo titolo sempre quotato in euro. Il fondo, però, detiene titoli americani, svizzeri, giapponesi, inglesi, ecc…, che presentano una denominazione diversa dell’euro.

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