Etc a leva: perché spesso i rendimenti sono una delusione?!

etc a leva perché i rendimenti deludonoMolti investitori trovano entusiasmante e “furbo” investire in strumenti che amplificano le quotazioni di mercato! E’ spesso considerata una strada intelligente per guadagnare in fretta e per recuperare una brutta perdita.
Diversi risparmiatori, infatti, ricorrono a questo metodo per (cercare) di recuperare un investimento precedente andato male! Tali prodotti vengono detti “a leva”.
Oggi sono molto diffusi gli etc a leva, ovvero etf che replicano indici di materie prime. Ma anche gli etf a leva che replicano comuni indici di mercato azionario hanno una notevole diffusione. In ogni caso, ciò che diremo sugli etc a leva vale esattamente per gli etf a leva. Inoltre, in questo articolo parleremo degli etc a leva 3, che sono i più diffusi, ma il ragionamento è lo stesso per qualsiasi tipo di leva.

I rischi di investire in etf/etc a leva

Ipotizziamo di investire in un etc a leva 3. Penserai subito che si tratti di una valida scorciatoia per ottenere ottimi profitti in poco tempo, se vogliamo, in un terzo di quello che si impiegherebbe investendo in un etf/etc puro.
In realtà se aumenta l’occasione di guadagno, specularmente, ma spesso si dimentica, aumenta anche il rischio di accumulare perdite pesanti. In realtà le informazioni presenti sui siti degli emittenti non sono sempre chiare nel spiegare i meccanismi di funzionamento degli etc o etf a leva.

Ad esempio, riportiamo quanto presente sulla pagine web dell’emittente l’etc Etc WisdomTree Brent Crude Oil 3x:

“…se l’indice Solactive Brent Crude Oil Commodity Futures SL aumenta dell’1% in un giorno, l’ETP aumenterà del 3%, al netto delle commissioni. Tuttavia, se l’indice Solactive Brent Crude Oil Commodity Futures SL diminuisce dell’1% in un giorno, l’ETP a quel punto diminuirà del 3%, al netto delle commissioni“.

In realtà le informazioni fornite, benché vere, sono solo parziali in quanto si limitano a spiegare il meccanismo di funzionamento soltanto per un giorno di quotazione.
Si è quindi portati a pensare che si applicherà la stessa logica se l’arco di tempo considerato è più di un giorno. Ad esempio, penserò che se l’indice di riferimento dopo due giorni ha realizzato una performance del 9%, con una leva 3 avrò realizzato un rendimento del 27%. In realtà, la leva 3 va calcolata a fine giornata di ogni giorno di quotazione. Questo fa si che il rendimento ottenuto sia maggiore del 27%.
Che bello starai pensando, vero?!
La questione, però, è che lo stesso discorso vale quando il rendimento è negativo!

Etc leva 3:  quanto rende quando il mercato scende?

Ipotizziamo il primo giorno in cui l’indice mette a segno il +2%, il nostro Etc fa +6%. Da 100, il valore passa a 106. Il secondo giorno l’indice perde il 1,96%, ossia si riporta nuovamente a 100.

Cosa succede al nostro etf a leva 3? Il nostro ETF a leva 3, perde l’5,88% (1,96% x 3).

Poiché però il fattore leva è calcolato ogni giorno, l’5,88% sarà calcolato sull’ultimo valore, cioè su 106. La perdita sarà quindi 106 x 5,88%= 6,23 punti. Il nuovo valore dell’ETF sarà 109-9,51=99,77

Come vedi, dove l’Etc puro era in perfetto pareggio, il nostro Etc a leva 3 ha perso lo 0,23%! Infatti chi ha investito a leva, per “colpa” dell’effetto leva, registrerà una perdita lì dove l’etc tradizionale ha registrato un perfetto pareggio!

E questo solo in una oscillazione di due giorni e le performance sono contenute. Puoi provare per più  giorni e percentuali maggiori per renderti conto che il differenziale diventa progressivamente maggiore.

In base a questa logica di funzionamento succede che il rendimento dell’etc si discosta tanto più significativamente dall’andamento dell’indice quanto maggiore è la volatilità del benchmark.

In altri termini, se il mercato in cui si investe realizza un rendimento positivo, l’etc a leva che lo replica può discostarsi tanto significativamente quanto maggiore è stata la volatilità del benchmark nel periodo considerato.

In finanza tale fenomeno è conosciuto come effetto compounding.

Effetto rolling: il fenomeno che erode i rendimenti

Un altro aspetto che spesso rende deludente i rendimenti dei tuoi investimenti in etc a leva, ma questo vale anche per gli etc puri, è il così detto effetto “rolling“.

Gli etc, rispetto agli etf si basano su contratti derivati detti futures questo perché tranne che per poche materie prime, come l’oro e poche altre, diventa difficile gestire per l’emittente dell’etc le materie prime fisiche. Il ricorso ai contratti futures permette di speculare sui prezzi delle materie prime senza però porsi il problema della gestione e dello stoccaggio delle stesse.
Con la sottoscrizione dei contratti futures ci si impegna a comparare ad una data futura un certo quantitativo di merce ad un prezzo prefissato oggi. Prima della scadenza del contratto è sufficiente vederlo sul mercato e sostituirlo con un altro a scadenza più lunga. Questo meccanismo consente di investire sulle materie prime senza mai comprare effettivamente il sottostante.

Questo fenomeno di sostituzione di contratti futures in un mercato rialzista comporta dei costi che gravano sulle performance dell’etc. Tale effetto è conosciuto come “effetto contango“. Per l’etc tenderà a sottoperformare in un mercato rialzista l’indice che replica.
Al contrario il “rolling” ha un effetto positivo sul rendimento. Per tale motivo in caso di mercato ribassista avremo un effetto “backwardation” che riduce le perdite.

Conviene investire in etc?

Come hai visto investire in etc a leva comporta dei rischi notevoli ai più sconosciuti. Dopo la lettura di questo articolo non farai più parte di quei investitori sprovvisti che illusi da grandi e immediati guadagni si espongono a rischi maggiori di quanto effettivamente percepiscono!
Ricapitolando, i fenomeni che non devi assolutamente tener presente quando investi in etc e che compromettono significativamente le performance del tuo investimento sono:

  • l’effetto compounding
  • l’effetto contango 

Considerati questi due aspetti, l’investimento in etc dovrebbe avvenire solo per brevi periodi di tempo. Il periodo raccomandato dagli emittenti è “giornaliero”. Superato il giorno d’investimento c’è da considerare gli effetti distorsivi dei fenomeni prima esposti.
L’effetto compounding si fa sentire già dopo alcuni giorni e i danni possono maggiormente visibili con un mercato volatile.

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Buon investimento!

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