Costruire un portafoglio “anti-terror” – EF Report 182

Negli ultimi giorni, stiamo assistendo a nuove tensioni sul fronte geopolitico.

La Turchia che vuole attaccare le basi curde nel Nord Iraq, la Russia che
vuole potenziare il suo arsenale nucleare, un po’ di tensione tra Cina e
USA per via degli “onori” dell’America al Dalai Lama. Senza dimenticare
che gli USA sono ancora impegnati in Iraq ed Afghanistan e che per
molti il terrorismo islamico è ancora di estrema attualità.

In America, alcune banche, società di gestione e soprattutto delle
newsletter e servizi di informazione finanziaria come questo, stanno
proponendo dei portafogli “anti terrore” (anti-terror portfolio).

Come dice il nome, si tratta di portafogli che traggono profitto (o
a seconda dei punti di vista proteggono) da eventuali tensioni internazionali,
guerre ed episodi di terrorismo.

Il bello di questi portafogli è che sono abbastanza facili da replicare
con normali strumenti finanziari.

Vediamo quindi oggi quali sono i principali ingredienti di questi portafogli.

Oro, Petrolio e Risorse Naturali.

Ovviamente non si può che partire da qui. L’oro è la principale assicurazione
contro qualsiasi catastrofe naturale, politica o finanziaria. Chiaro quindi
che una quota d’oro, sia essa dell’oro fisico, un ETF, un certificato o delle
azioni aurifiere, è basilare.

Il petrolio e le risorse naturali sono un’altra porzione importante.
Se bisogna scegliere, però, è meglio il petrolio perché è una risorsa molto
politica. Poiché oggi molte tensioni internazionali riguardano paesi produttori
di petrolio, è ovvio che ogni volta che queste tensioni si accendono le
quotazioni dell’oro nero schizzano verso l’alto.

Anche in questo caso, si può scegliere tra la materia prima petrolio e le
azioni petrolifere.

Diciamo che una porzione tra il 25% e il 40% di ogni anti-terror portfolio
dovrebbe essere allocata qui.

Obbligazioni.

Oro e petrolio sono gli asset principi di ogni anti-terror portfolio. Poiché il
compito di questo tipo di portafogli è di proteggere, è buona cosa tenere
delle obbligazioni, che sono meno volatili delle azioni e garantiscono
il rimborso del capitale.

Per noi europei, oltre agli ETF obbligazionari in Euro, il luogo in cui guardare
per questa parte obbligazionaria è il bund tedesco. La Germania, dopo
l’esperienza nazista, preferisce star fuori dalle controversie internazionali e
preferisce concentrarsi nel trainare economicamente il resto d’Europa.

Nelle obbligazioni dovrebbe confluire tra il 25% e il 40% di quanto
destinato al portafoglio anti-terror. Si può mixare titoli a tasso fisso e
titoli a tasso variabile, a seconda delle intenzioni delle banche centrali
sui tassi.

Azioni “militari”.

E’ naturale che quando soffiano venti di guerra o aumentano le tensioni
internazionali, le società che beneficiano delle commesse militari
tendono a salire. Le maggiori società del settore sono americane, mentre
se si vuole restare in area euro si debbono scegliere società come
Finmeccanica che, pur non essendo un “player” puramente militare, ha
una certa esposizione sul settore.

Possiamo allocare qui tra il 5% e il 10% del portafoglio.

Azioni non cicliche.

Se le tensioni internazionali spaventano le Borse, a risentirne di più
saranno i produttori di beni industriali o di consumo ciclici, come
auto, viaggi e vacanze, ecc…

Al contrario, le alimentari, le utilities, le telecom e i beni di consumo tradizionali
(bibite, birra, ristorazione) sono poco colpite. In fondo, anche durante
le crisi internazionali si mangia e si pagano le bollette.

Tra il 15% e il 25% del portafoglio può essere composto da queste azioni
meno volatili.

Nel nostro servizio premium Trend e Strategie di Investimento, non ho
creato un anti-terror portfolio “puro”. Tuttavia, sia nel portafoglio ETF
che tra le singole società, abbiamo moltissimi investimenti in oro e azioni
aurifere, petrolio e azioni petrolifere, oltre ad azioni poco cicliche.

Una vasta scelta, quindi, per il proprio portafoglio anti-terrore.

Scritto da “Roberto” per Educazione Finanziaria

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Finalmente la globalizzazione può essere un’opportunità anche per te!

  • Cina, India e le altre economie emergenti stanno “deindustrializzando”
    Italia, Europa ed USA.
  • L’aumento dei tassi della BCE renderanno più costoso il tuo mutuo.
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Se vivi e lavori in Italia sei sottoposto alle minacce della globalizzazione

Ma alcune persone stanno già traendo profitto da questo trend…

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