Non tutti gli emergenti sono uguali (Parte 2)

Dopo aver visto la situazione attuale di
due dei quattro paesi BRIC, cioè India
e Russia, vediamo oggi la situazione di
Brasile e Cina.

Tra i quattro paesi del BRIC, ritengo
Brasile e Cina i due paesi più promettenti
per le ragioni che ora andremo a vedre.

Brasile: una buona crescita.

Il Brasile è stato una storia di successo in
questo decennio. La crescita è stata intorno
a 5% medio negli anni scorsi e si attesterà
intorno all’1,6% nel 2009. Livelli più bassi
di quelli visti per l’India (ma migliori di quelli
della Russia).

Le commodity hanno sicuramente sostenuto
la crescita brasiliana gli anni scorsi, ma al contrario
della Russia il paese ha retto anche alla crisi del
2008 e alla caduta dei prezzi delle risorse naturali.
In particolare, la banca centrale brasiliana ha
tenuto i tassi piuttosto alti negli anni scorsi e quando
è arrivata la crisi essa ha potuto abbassare ampiamente
i tassi così da far tenere la domanda interna.
Le basi dell’economia brasiliana sembrano buone
e in un portafoglio growth-oriented un investimento
sul Brasile non dovrebbe mancare.

Cina: il motore dell’economia mondiale.

La Cina è stato il vero successo degli ultimi anni
ed è candidata sicuramente ad essere uno dei principali
protagonisti del futuro, raggiungendo un’importanza
vicina a quella degli USA e dell’Europa.
Nel 2009 la crescita è stimata intorno al 6%. Le riserve
accumulate sono enormi e quindi i margini di
manovra del governo cinese per stimolare l’economia
in caso di crisi sono enormi. Non a caso, i piani
approvati nell’ultimo anno sono stati notevoli.

Ricapitolando, tra i paesi del BRIC il vero vincitore,
per ora, è la Cina, che dovrebbe essere presente nei
portafogli orientati alla crescita. Anche il Brasile è una
realtà, sebbene i successi non siano per ora paragonabili
a quelli cinesi. L’India merita di essere tenuta sotto
osservazione, poiché le potenzialità sono notevoli ma ci
sono anche molte incognite. Infine, la Russia è stata per
ora una delusione; buona per cavalcare i rialzi delle
commodity, ma niente di più.

Questo non significa che per un profitto di breve
termine un investimento sulla Russia non sia
buono. In questo rimbalzo delle Borse, che per
i mercati emergenti è iniziato a novembre 2008
mentre per i mercati maturi a marzo 2009, la
Russia è stato uno dei mercati che ha fatto
meglio, facendo oltre il 100% e battendo
anche la Cina.

Tuttavia, in un portafoglio di lungo periodo
senza troppe modifiche ed interventi, la
Cina è a mio avviso (e per ora) la prima
scelta ed il Brasile la seconda.

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