Qualche buona notizia dal mercato azionario – EF Report 241

Giornali, siti internet e più in generale i media
finanziari e non solo, scrivono e parlano continuamente
dell’imminente crisi, anzi, dell’imminente catastrofe.

Il mondo del credito è in forte difficoltà, con una
crisi di fiducia, ancor prima che di liquidità, che
credo non abbia precedenti. E l’economia americana
sta già registrando segnali di rallentamento. Infine,
quasi tutti sostengono che la crisi si espanderà
raggiungendo presto anche l’Europa o addirittura
si sostiene che essa sia già arrivata.

A fronte di questo scenario tutt’altro che roseo,
cosa fa il mercato azionario? Cosa ci sta dicendo?

In questo momento, sono quasi sorpreso della reazione
del mercato azionario a tutte queste notizie.

L’indice S&P500, senza dubbio il più importante del
mondo, ha perso circa il 20% dal suo picco. Una correzione
importante, senza ombra di dubbio.

Ma ecco che recentemente c’è stato un segnale importante.

A gennaio 2008, l’indice S&P500 ha toccato in “intraday”
un livello vicino a quota 1.275 punti.

Raggiunto quel livello, il mercato ha rimbalzato verso
l’alto, quindi ha ripreso la via discendente.

A fine febbraio e poi a marzo, l’indice ha raggiunto
nuovamente una quota vicino a 1.275 punti, rimbalzando
entrambe le volte.

Questo ci porta ad una importante considerazione.
Intorno a quota 1.275, c’è un supporto importante. Per
tre volte abbiamo raggiunto quel livello e per tre volte
quel minimo ha tenuto. In altri termini, a 1.275 la pressione
dei venditori è stata inferiore a quella dei compratori.

Questo comportamento è molto incoraggiante per
tutti i rialzisti. Unendo ciò al fatto che nelle settimane
scorse il sentiment degli operatori è stato fortemente
negativo e ribassista e che abbiamo raggiunto elevati
livelli di azioni “shortate”, può lasciare intendere che
forse, al momento, il mercato ha scontato il peggio.

In altri termini, non è da escludere che intorno a
quota 1.275 il mercato incorpora già una buona parte
delle notizie e delle previsioni negative.

Questo è senza dubbio incoraggiante per tutti coloro
che vogliono vedere il mercato crescere. Questo può
essere l’inizio di una fase di rialzo di breve-medio termine.

Perché breve-medio termine e non lungo termine?

Perché sul lungo termine il mercato ha ancora una
intonazione ribassista. L’indice resta ancora sotto
la media mobile a 200 giorni e sul mensile sotto la media
a 40 settimane. Per avere un ciclo toro di maggiore
portata è necessario che l’indice superi questi scogli.

Ma in un anno avaro di soddisfazioni, anche un
breve ciclo rialzista va preso come “manna dal
cielo”.

Scritto da “Roberto” per Educazione Finanziaria

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