L’inflazione USA fa ancora paura: le borse tremano! Cosa conviene fare?

inflazione USA alta tremano in mercatiA quanto pare è stata solo un’illusione! Gli ultimi dati sull’inflazione USA hanno svelato che probabilmente non si è raggiunto ancora il picco.
Nonostante le politiche monetarie restrittive messe in campo dalla FED, la crescita dei prezzi continua a ritmo sostenuto.
Il dato effettivo sull’inflazione USA è stato maggiore delle attese anche se in leggere calo rispetto a quello precedente. Cosa farà ora la FED? E cosa conviene fare agli investitori?

Inflazione USA cala meno delle aspettative

Ad agosto l’inflazione USA si è attestata a 8,3%, un dato lievemente in calo rispetto alla rilevazione di luglio (8,5%), ma comunque superiore rispetto all’8% previsto dagli analisti.
Il dato è stato mal accettato dagli operatori di mercato. La paura è che la FED possa essere ancora più aggressiva. Si teme che nella prossima riunione i tassi di riferimento possano aumentare di 100 punto base, contro 75 punti ora attesi. Ad oggi l’aumento dei tassi di un altro punto percentuale è stimato al 20% contro l’80% di possibilità che l’aumento sia “solo” dello 0,75%.

Prezzi USA decelerano meno del previsto: le borse reagiscono male!

Alla notizia di un’inflazione USA ancora alta, la borsa americana ha chiuso in forte ribasso mangiando gran parte dei rialzi messi a segno nelle sedute precedenti. Sulla scia della borsa a stelle e strisce anche l’Europa e a seguire i mercati asiatici, hanno chiuso in netto calo.

La situazione per i mercati asiatici sembra peggiorare in vista che fatto che gli Stati Uniti starebbero valutando nuove sanzioni contro Pechino per scoraggiare una potenziale invasione di Taiwan, mentre Taipei starebbe cercando di ottenere misure simili dall’Unione Europea.

Le possibili sanzioni USA peserebbero sull’economia del dragone, già messa a dura prova da una serie di nuove misure di contenimento legate alla nascita di nuovi focolai covid-19.

Mercati azionari in discesa per tutto il 2022?

La crisi energetica, il rallentamento della Cina e il dollaro forte, unito ai continui rialzi dei tassi d’interesse e al rallentamento del mercato immobiliare, sollevano preoccupazioni sulle sorti della crescita dell’economia mondiale quindi dei mercati azionari.

La domanda è quindi: cosa conviene fare dinanzi ad un tale scenario?

Dobbiamo chiudere tutte le posizioni sul mercato azionario ed attendere momenti migliori? Se le ipotesi trovassero tutte conferma, evidentemente essere liquidi sarebbe la soluzione migliore.

Tuttavia, la storia e l’esperienza, ci insegnano che quando tutto sembra avere un chiaro destinato è proprio in quel momento che arriva il colpo di scena!
Una soluzione sulla crisi energetica con un crollo del prezzo del gas, il rallentamento dell’inflazione più forte del previsto, in poco tempo potrebbero cambiare la view e quindi le intenzioni d’investimento!

In definitiva, il quadro non è dei più favorevoli ed è molto probabile che da qui a fine anno non vi sarà nessuna svolta in positivo dei mercati azionari. Tuttavia, non possiamo dare per scontato che ciò accada!

Quello che può fare la differenza in questo momento in ogni caso non è la capacità di prevedere i movimenti di mercato, quanto una corretta impostazione del portafoglio. E tu sai come farlo?
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Buon investimento!

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