Perché le stop-loss sugli indici non sono poi così necessarie
Se mi segui da molto tempo sai bene che ritengo che quando si investe su singoli titoli azionari (e non solo), è fondamentale usare le stop-loss.
Che cos’è una stop-loss? Semplice, quando compri un titolo e paghi un certo prezzo, se poi lo stesso titolo scende sotto un determinato livello procedi con la vendita, senza se e senza ma. Il titolo può restare buono dal punto di vista fondamentale, ma se il mercato ti va contro vendi e limiti la perdita, prima che questa diventi eccessiva.
Perché le stop-loss sugli indici non sono così importanti
Vuoi sapere perché le stop-loss sui singoli titoli sono così importanti? Perché su un singolo titolo non saprai mai cosa può succedere. I singoli titoli non sono esposti solo ai rischi di mercato e macroeconomici, ma hanno anche un rischio specifico.
Una trimestrale mancata, un peggioramento improvviso dei fondamentali, un prodotto che non funziona o problemi legali, sono tutti elementi che possono far perdere molti punti alla società in cui hai investito e spesso si presentano in modo improvviso. Gli effetti a lungo termine possono poi essere anche peggiori. Per questo è molto importante che, una volta raggiunta una certa perdita, si chiuda la posizione, si accetti di aver perso soldi, e si eviti che le cose peggiorino ancora.
Ma su un indice?
Su un indice è diverso. In primo luogo, un indice è composto di molti titoli, spesso di settori diversi e, per indici a grande diversificazione, anche di Paesi diversi.
Tanto più l’indice è diversificato, tanto meno sarà esposto a eventi che colpiscono singoli settori, singoli Paesi o singole società.
Nel caso degli indici, il rischio spescifico è molto attenuato.
C’è però un alto aspetto su cui vogllio farti riflettere.
Gli indici azionari più importanti sono quasi sempre “market-weight”, cioè sono composti dalle società a maggiore capitalizzazione a livello di Paese o di settore.
Questo per certi versi è un problema, perché nel tempo l’indice andrà progressivamente a sovrapesare i titoli che sono cresciuti di più, quindi quelli che già hanno fatto molto bene e che potrebbero scendere.
Allo stesso tempo, con questo sistema c’è anche un’importante protezione.
La storia dei mercati ci dice che gran parte delle performance storiche delle Borse è stata fatta grazie ad un numero ridotto di società che hanno sovraperformato il mercato, mentre la grande platea delle società quotate non solo fa peggio della media, ma addirittura fa perdere soldi agli investitori.
Quando questo succede, le società che compongono l’indice e vanno male vengono progressivamente ridimensionate all’interno dell’indice stesso, o addirittura rimosse e sostituite con altre.
Di fatto, un indice fa automaticamente quello che dovresti fare tu con i singoli titoli e cioè tagliare i titoli meno performanti tramite le stop-loss e investire, invece, sui titoli più performanti.
Una cosa simile è successa ad esempio in questi anni sull’indice DJ Eurostoxx50. Per molti anni questo indice ha avuto come principale componente il settore bancario e finanziario.
Negli ultimi anni, però, man mano che le banche hanno evidenziato una performance scadente, sono state progressivamente ridimensionate o eliminate. Oggi le banche restano ancora il primo settore, ma pesano solo per il 12,60%. Tra i primi 10 titoli (che da soli fanno il 40% di capitalizzazione), non c’è una banca. Ed ora, Deutsche Bank e Credit Suisse, dopo anni di pessime performance, saranno rimosse dall’indice per far spazio a ASML holding (tecnologia) e Vinci (Costruzioni).
Questa cosa succede spesso (nel 2008 fu eliminata dal Dow Jones Industrial la grande compagnia assicurativa AIG, prossima al fallimento) e permette agli indici di rimuovere i componenti meno performanti.
Conclusione
La conclusione è che quando operi con gli indici spesso usare le stop-loss non è così importante. Questo non vuol dire che all’interno di un sistema di investimento, come ad esempio quelli basati sul trend following, gli stop non possano proprio essere usati, anzi.
Tuttavia, le stop-loss possono anche essere evitate e si possono usare sistemi di investimenti che non le prevedano, cosa che sui singoli titoli, invece, sconsiglio assolutamente.
Naturalmente, non tutti gli indici sono uguali. In apertura ho parlato di indici ben diversificati, quindi su un indice settoriale o su un indice che investe in un singolo Paese (che non siano gli USA) suggerisco di continuare ad usare le stop-loss.
Buon investimento.
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