I motivi della forza del dollaro

Nel corso dell’anno, ho scritto più volte del dollaro
e di come, ad inizio anno, esso fosse a mio avviso
sottovalutato contro l’euro e poteva quindi essere
un buon investimento in questo 2010.

In seguito, con lo scoppio della crisi europea, ho
ribadito che una parziale diversificazione sulla
valuta USA poteva essere un buon modo per
proteggersi.

Ma vediamo di capire quali sono stati i fondamentali
che hanno permesso alla moneta americana di recuperare
nei confronti dell’euro e anche di altre valute internazionali.

E’ subito necessaria una premessa. La valuta USA in questo
momento non è sottostante di una economia particolarmente
forte e robusta.

Molti si concentrano ora sulla crisi europea e sicuramente a
ragione, perchè l’Unione ha molti problemi strutturali.

Ma l’economia USA non e’ messa particolarmente meglio.

Il deficit e’ molto alto e il debito sta crescendo notevolmente,
molto più di quanto stia accadendo in Europa. Molti stati
federali sono ugualmente in difficoltà finanziaria e anche i
problemi del sistema bancario e finanziario sono tutt’altro che
risolti. Infine, la disoccupazione resta ancora piuttosto elevata.

Premesso, quindi, che l’economia USA non è particolarmente in
salute, vediamo quale è la motivazione del rafforzamente del dollaro.

Valuta di riserva mondiale.

Ad oggi, ogni paese di piccole o medie dimensioni, ogni paese
emergente anche grande (Cina o India) ed ogni operatore
privato che vogliano diversificare le proprie riserve valutarie ha
davanti a se tre grandi aree economiche tra cui scegliere: quella
americana, rappresentata appunto dal dollaro, quella europea
rappresentata dall’euro e quella giapponese, rappresentata dallo
yen.

L’area giapponese e’ ora sempre meno importante, visto che da
un paio di decenni lo yen è continuamente in calo e, inoltre, il
Giappone e’ un’economia molto più piccola rispetto ad USA
ed UE.

Restano quindi dollaro ed euro e con quest’ultimo che e’
in evidente difficoltà addirittura relativamente alla sua tenuta,
è chiaro che la maggior parte degli operatori si rifugiano
sul dollaro. Inoltre, la valuta americana è storicamente la
valuta di riserva mondiale.

E’ proprio questo status che, in questo 2010, ha consentito al
dollaro di recuperare terreno nei confronti dell’euro.

Continuera?

Ovviamente, fino a che i problemi europei continueranno il trend
è destinato a perdurare. Tuttavia, se l’Europa dovesse riuscire
a tamponare la situazione, la corsa del dollaro potrebbe rallentare.

Personalmente, credo che dopo questa lunga corsa chi ha ben
guadagnato possa portare a casa una parte dei profitti liquidando
parzialmente le proprie posizioni. Tuttavia, non ritengo sia ancora
il momento di lasciare completamente il dollaro, visto che un avvitamento
della situazione europea porterebbe a nuove accelerazioni del biglietto
verde.

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