LTRO: quali gli effetti a lungo termine?

LTRO: quali gli effetti a lungo termine?

Di Adrian Ash – BullionVault

Il primo premio della lotteria spagnola di fine anno viene chiamato “El Gordo”.
Persino il premio più alto finora, €2,5 miliardi vinti lo scorso Natale,
sono briciole se paragonati ad “El Tro”, la tempesta di denaro che si sta
abbattendo sulle banche dell’Unione Europea.

Il Long Term Refinancing Operation della scorsa settimana ha portato a più di
mille miliardi l’importo totale del denaro emesso come misura straordinaria
dalla Banca Centrale Europea. Conosciuto meglio con l’acronimo LTRO, è stato
ribattezzato “El Tro” (“il tuono” in catalano) da noi di BullionVault. Tenere
insieme Catalonia, Spagna e il resto dell’Unione Europea è lo scopo principale
di questa lotteria bancaria.

“Non si può essere in disaccordo con 530 miliardi di euro” ha dichiarato un
analista del Credit Agricole, riferendosi al premio di El Tro, che verrà
consegnato alle banche commerciali giovedì prossimo, quando l’ultima tranche
dei prestiti verrà erogata.

In soli due giorni durante undici settimane, la BCE ha creato un 10% extra
del totale della base monetaria in euro, prestando un importo pari a €3.084
per ciascun cittadino dell’Unione Europea. Più di 800 banche hanno fatto a
gara per aggiudicarsi un pezzetto del premio finale lo scorso mercoledì,
ovvero 275 banche in più rispetto al primo giro. Un importo maggiore persino
rispetto al totale erogato da soci e azionisti di tutte le banche in area UE
e USA durante la crisi del 2007-2010.

Non c’è da equivocare: il LTRO è un regalo. Anche se l’inflazione scendesse
alla media del 2,0% all’anno che è il target della BCE fino al 2015, la Banca
Centrale avrebbe comunque una perdita di €44,7 mld in termini reali. Se invece
l’inflazione rimanesse ai livelli attuali (o peggio aumentasse) del 2,6%, il
costo sarebbe di €62 mld, ovvero il 6% degli €1.018 mld prestati nel totale.

Qualsiasi banca che volesse avere un profitto immediato può quindi usare il
denaro preso a prestito per comprare bond triennali e convertire il costo
dell’1,0% all’anno nell’1,10% con il debito finlandese, 1,55% con quello
belga, o addirittura il 5,41% con quello italiano. Oppure comprare bund
tedeschi e avere un profitto risk-free su qualsiasi prestito con scadenza
di oltre 6 anni.

Tutti vincono alla lotteria di El Tro, eccetto la Banca Centrale. E le
banche stesse, nel caso in cui il Belgio, o l’Italia o qualsiasi altra
nazione diventasse insolvente. Cosa che le banche hanno un ovvio interesse
ad evitare, visto che continuano ad essere sostenute dalle garanzie degli
stati sovrani, che siano queste dichiarate o implicite.

Come si partecipa ad El Tro? Per avere un biglietto serve una licenza
bancaria nella UE. La banca centrale fa una comunicazione, con una proposta
che non si può rifiutare: prestito illimitato per 3 anni al costo dell’1%
all’anno.

Lo scorso dicembre l’estrazione dei premi ha avuto un totale di €489 mld. La
seconda tranche della scorsa settimana €529 mld. Draghi ha dichiarato che è
stata l’ultima tranche, ma mille miliardi di euro sono una cifra enorme da
restituire quando il prestito giungerà a scadenza all’inizio del 2015, per
quanto è certo che in termini reali varranno molto meno. Non è da escludere
quindi una nuova offerta nei prossimi anni, con premi ancora più allettanti.
Chiunque sia pronto a scommetterci, potrebbe ritenere che comprare oro e
argento sia la mossa giusta. Di certo però sono richiesti nervi d’acciaio,
sopratutto sul breve termine.

Così come accade con il quantitative easing di Stati Uniti e Regno Unito,
il buy-the-rumor e sell-the-news funziona anche con il LTRO europeo. L’oro
ha perso più del 3% mercoledì, e l’argento è arrivato a perdere fino al 9%
nonostante il più grande diluvio di cartamoneta della storia. Tale volatilità
non deve più sorprendere, a quanto pare. Ingrassare del 10% la base monetaria
della regione economica più ampia al mondo in una mattina per forza di cose
rende tutti inquieti. E alla fine dei conti l’allargamento quantitativo e
El Tro sembrano decisamente simili, e il loro scopo identico.

Il denaro viene reso disponibile in termini che nessuno avrebbe osato
immaginare prima del 2008. Ufficialmente il piano è di incoraggiare i
prestiti alle piccole e medie imprese. Tutte le banche centrali assicurano
che la soluzione è solo temporanea (3 anni per il LTRO, senza data per il QE
e chiaramente indeterminato per il Giappone). Una grande parte di quel denaro
va a finire in bond governativi, e molto poco raggiunge la cosidetta “economia
reale”.

“Questo denaro non rimane in deposito” ha dichiarato Draghi, presidente della
BCE, alla conferenza stampa dello scorso gennaio.

“Il denaro circola nell’economia.”
Mervyn King, presidente della Bank of England, la scorsa settimana ha invece
dichiarato:
“L’idea che le operazioni di rifinanziamento a lungo termine abbiano facilitato
gli aiuti alle imprese in area euro è un mito. Ha soltanto fornito fondi alle
banche, specialmente ai paesi del Sud Europa, per permettere loro di affrontare
le richieste di prelievo.”

C’è da notare come King abbia evitato di dire che i prestiti siano stati uno
stratagemma per tenere a galla la Spagna, anche se le banche spagnole contavano
per il 97% dell’aumento del debito europeo detenuto dalle banche nei tre mesi
fino a febbraio. Questo perché anche la Bank of England, entro la fine del mese
prossimo, pianifica di detenere un terzo dei bond governativi emessi.

Esattamente come il QE della Fed e della Bank of England, anche la BCE sembra
voglia far ricorso ai prestiti illimitati in maniera permanente.

Chi è appassionato di scommesse farebbe bene a comprare subito i biglietti
per questa lotteria.

Originariamente pubblicato su BullionVault

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